Ottone Frangipane era un cavaliere che un giorno, mentre si batteva contro alcuni ribelli nei pressi di Frascati, venne fatto prigioniero, messo in catene e rinchiuso in una torre.
Era il 1058.
La notte cercò conforto e intercessione pregando San Leonardo di Noblac, un santo molto venerato nel Medioevo, considerato oggi come allora il protettore dei carcerati.
Le preghiere non furono recitate invano, e lui si trovò miracolosamente libero.
Da quella notte, la vita di Ottone Frangipane cambiò. Si fece monaco benedettino, vagò per varie località, per giungere infine ad Ariano Irpino, dove trovò riparo in un eremo, vi costruì un sepolcro per ricordarsi che la morte non era lontana, e si dedicò ad assistere i pellegrini che passavano di lì per recarsi in Terrasanta, riparando le loro scarpe.
Ottone Frangipane morì oggi, nel 1127.
Dopo la sua morte gli furono attribuiti alcuni miracoli, tra i quali la protezione dalla peste, fu fatto santo e venerato il 23 di marzo. Il nuovo ospedale di Ariano Irpino è intitolato a lui, e fra le sue mura novecento anni dopo si combatte un’altra pestilenza.
Il suo cognome, Frangipane, deriva da un episodio accaduto alcuni secoli prima, quando un mercante di nome Pietro, in occasione di un’alluvione del Tevere, andò in giro per Roma su una barca, per donare il pane ai bisognosi.
Frangere panem, spezzare il pane.
Nell’immagine, una vecchia raffigurazione di Sant’Ottone eremita (particolare).