Quale strada seguire

15 maggio 2025
Maniago (PN)
Pomeriggio

Un istante sei di corsa,
tra passi e pensieri scompigliati,
e quello dopo rallenti,
tra cammini ed emozioni sospese.
È nei saliscendi che la vita si svela,
nel passo incerto e in quello deciso,
nelle albe che incendiano il cielo,
nei tramonti che cullano il cuore.
E tra un passo e l’altro,
gli amori sfiorano l’anima,
le amicizie accendono il cuore,
anche quando il vento cambia
e non sai più quale strada seguire.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

La pianura è ormai alle spalle

Sabato 10 maggio 2025
Montereale Valcellina (PN)
Pomeriggio

La pianura è ormai alle spalle. Addio passo leggero e orizzonte disteso!
Sono arrivate le montagne, imponenti e misteriose. Sembrano insormontabili, e ci chiediamo come faremo a passare oltre. Ma possiamo aggirarle, scalarle o attraversarle.
Ogni passo è una scelta.
Possiamo affrontare il ripido sentiero della salita, accogliendo la fatica come parte del viaggio, oppure possiamo cercare una via alternativa, meno diretta ma non per questo meno significativa.
Qualunque direzione scegliamo, il cammino continua.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Per non farlo andare via

9 maggio 2025
Fra San Quirino e San Leonardo (PN)
Mattina

Della paura dell’anno Mille, che non c’era.
Di quel ritmo nuovo che insegnava ai campi a riposare e a rinascere, a donare frutti più generosi.
Delle città che si espandevano, e delle mura che si allargavano come cerchi sull’acqua, ospitando mercanti e artigiani, storie e voci.
Del clima che sembrava sorridere, sciogliendo il gelo, allungando le giornate, rendendo la terra fertile e il cielo più azzurro.
Dei campi coltivati a cereali, distese dorate come quelle alle tue spalle, che ondeggiano al vento.
E tu che mi racconti la lezione di storia, con le dita tra i capelli, cercando di afferrare il filo di un pensiero.
Per non farlo andare via.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Rari scontrini e scarse fatture

6 maggio 2025
Venezia
Di notte

Città di rari scontrini e scarse fatture, di sogni nascosti dalle serrature, di voci spezzate e frasi sbagliate, di sere d’inverno mai perdonate, ti porto nel petto, ma senza calore, mentre cammino veloce tra muri e lampioni, e raccolgo silenzi, e scarse occasioni, di quest’ultima notte, senza illusioni.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

“Sì, ciao”

5 maggio 2025
Venezia
Mattina

“Sì, ciao”, esclama ridendo Gioele, che ha letto una parola per un’altra, mentre stiamo facendo storia, qui nel sotoportego dea madoneta, a fianco del campiello dei putei, e ogni occasione è buona per raccontarne una, di storia, come la nascita della parola ciao, proprio qui in laguna, che una volta era una specie di sciao strascicato, da sclavus, schiavo tuo, saluto reverenziale che in seguito è diventato il saluto più diffuso di tutta Italia, e così, tra una parola e l’altra e tra un errore che fa sorridere e una storia che torna a galla, anche oggi, senza quasi accorgercene, abbiamo aggiunto un piccolo frammento alla nostra, di storia, qui nel sotoportego dea madoneta, a fianco del campello dei putei.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

La sera prima

1 maggio 2025
Porchiano del Monte (TR)
Verso notte

La sera prima dell’ultima ripartenza. Quella conclusiva.

È strano pensarci. Non c’è stato un momento preciso in cui tutto è cambiato, eppure qualcosa, dentro ognuno di noi, si è spostato piano, centimetro dopo centimetro, insieme ai nostri passi.

Abbiamo condiviso fatiche e sorrisi, piogge impreviste, silenzi lunghi e parole che sono arrivate solo quando servivano davvero.

In questa attesa sento qualcosa di difficile da nominare. È una dolce inquietudine, una nostalgia in anticipo. So che ogni chilometro da qui in avanti sarà anche un piccolo addio. Che ogni alba sarà una delle ultime vissute così: con questi volti intorno, in questo ritmo che, ormai, ci è diventato casa.

Il tempo che ci resta è fragile e prezioso. Lo tratteremo con cura, con il rispetto che si deve alle cose che non torneranno più uguali.

Domani inizia l’ultimo mese. E ci arriveremo insieme, ancora una volta, passo dopo passo.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

In ricordo di Michele Andronico

Ci sono fatti che lasciano senza fiato, che tolgono le parole, che scuotono l’anima nel profondo. La notizia mi ha colto impreparato, e non avrei mai immaginato che tutto stesse precipitando con tanta rapidità. È difficile trovare un senso, difficile accettare, difficile anche solo riuscire a scrivere qualcosa che non sembri vuoto davanti a una perdita così grande, ma ci provo, il silenzio talvolta mi è insopportabile.
Ai cari genitori mando un abbraccio immenso, pieno di affetto, di vicinanza, di pensieri. Vi penso continuamente, con il cuore stretto ma colmo di gratitudine per aver avuto la possibilità di conoscere Michele, anche se per poco.
Ad Arianna un abbraccio lungo tutta la vita.
E a lui penso, e continuerò a pensare. Anche se non potrò più vederlo con gli occhi, so che lo ritroverò nel vento che accarezza gli alberi, nella pioggia che nutre la terra, nel sole che scalda i volti, nei fiori che sbocciano all’improvviso, nel mare che abbraccia l’orizzonte e nel cielo che tutto contiene. Michele sarà in ogni cosa bella e viva, perché è lì che l’anima di chi amiamo continua a parlare.
Porterò sempre con me il ricordo di un giovane uomo forte, coraggioso, sensibile. Il tempo trascorso insieme a lui è stato breve, ma ha lasciato un segno profondo. Ci siamo riconosciuti, come se ci conoscessimo da sempre, e questo legame istintivo, autentico, è un dono raro.
Michele non sarà mai dimenticato. Vivrà nei miei ricordi, nei gesti gentili, nei silenzi condivisi e nelle emozioni sincere.
Rimarrà per sempre nel mio cuore.

In queste sere

In queste sere, quando la luce si abbassa piano tra i rami ancora spogli delle querce, mi fermo qualche minuto alla finestra, e guardo giù a valle. Non cerco qualcosa di particolare, magari ascolto il silenzio del giorno, che ancora non è terminato, ma che sembra già lontano.

È come un tempo sospeso fra oggi e domani, so quello che è accaduto, ma non so quello che accadrà, un luogo invisibile dove alberga l’attesa. Quest’ultima è entrata in casa, senza bussare, e io l’ho fatta entrare, e ora sta qua, chissà per quante ore ancora.

La vita a volte cambia idea all’ultimo minuto, è come un vento che improvviso cambia direzione e ti spettina i capelli. Ah no.
Un programma che si modifica all’improvviso, e allora metto in tasca l’itinerario che avevo pensato, metaforico o reale, e mi dico che va bene lo stesso. Questo è meglio.

Anche le deviazioni sono belle. Un treno perso, la pioggia che costringe a ripararsi sotto ad una tettoia, un incontro inaspettato, una storia che è capitata.

Marcello Paolocci

 

Ogni tanto

Qualsiasi giorno
Qualsiasi luogo
Qualsiasi ora

Ogni tanto mi porto in fondo al gruppo, lungo il sentiero. Mi fermo un momento, poso lo zaino, e mi guardo attorno. Le persone si allontanano andando avanti, i passi si fanno sempre più lievi, fino a svanire. Li perdo di vista.

La schiena si riposa, ascolto il mio respiro, ed è come se tutto si fermasse. Sono lì, immerso nel silenzio, il mondo trattiene il fiato intorno a me.

Non è solitudine, è spazio. Spazio per ascoltare il vento tra gli alberi, sentire il cuore che si placa, lasciare che i pensieri scorrano senza fretta. Spazio per lasciarli vagare, senza distrazioni.

In fondo al sentiero, c’è sempre un attimo di quiete che appartiene solo a me.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Mi addormento tardi

24 marzo 2025
Colle di Val d’Elsa, Rifugio d’Elsa
Alba

Mi addormento tardi, mi sveglio poco dopo, e di queste notti così brevi ne approfitto, per alzarmi presto e lavorare e scrivere, è un momento magico, quando tutto è ancora avvolto nel silenzio, e solo i miei pensieri mi fanno compagnia, il tempo sembra dilatarsi, e la mente è libera di vagare dove vuole, senza distrazioni esterne, mi sembra l’ora in cui tutto sia possibile, nessun ostacolo si frappone fra me e i miei sogni, come un fiume che placido scorre verso il mare, le idee hanno campo libero, e poi quell’istante di gioia, quando sul piccolo schermo compare il tuo nome ed un buongiorno, un regalo prezioso, mi hai pensato per un momento, e sapere di essere nei tuoi pensieri, mi illumina la giornata, se tu fossi qui, ti farei un caffè.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Ho salutato tutti i gatti che ho incontrato

22 marzo 2025
Fra Siena e Abbadia a Isola (SI)
Pomeriggio

Ho salutato tutti i gatti che ho incontrato, da quando son partito, e mi sono divertito, dicendo loro ciao, e talvolta pure miao. Di famiglia o abbandonati, beati chi li piglia, ho pensato, e loro mi han guardato, e poi soffiato, e poi strusciato, ma nessuno è mai scappato. E mentre cammino, li sento vicini, guardiani discreti di sogni e destini.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Faranno errori

19 marzo 2025
Fra Montalcino e Ponte d’Arbia (SI)
Giorno

Faranno errori, certo. Sbaglieranno via, cadranno e si rialzeranno. Ma ogni inciampo sarà un passo verso la loro indipendenza, ogni errore un tassello della loro crescita.
Forse non riusciremo ad evitare loro le cadute, ma possiamo fare in modo che abbiano sempre la forza di rialzarsi.
E di ritrovare ogni volta la strada di casa.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Su questo treno

17 marzo 2025
Fra Milano e Grosseto
Pomeriggio

Su questo treno, il controllore non chiede biglietti, ma storie. Con un sorriso gentile, si ferma accanto ai passeggeri e dice loro: “Mi racconti qualcosa, anche solo un ricordo, un sogno, o un frammento di vita”.

All’inizio qualche persona esita, sorpresa. Poi, quasi senza accorgersi, le parole iniziano a fluire, c’è chi parla del suo primo amore, chi di un’avventura immaginaria, chi di un viaggio che non ha mai avuto il coraggio di fare.

Il controllore ascolta tutti con attenzione, è un raccoglitore di vite in transito. Alla fine di ogni storia, annuisce, sorride, e prosegue lungo il vagone, portandosi dietro pezzi di umanità, più preziosi di qualsiasi biglietto timbrato.

E adesso, che arriva da me, gli racconterò di te.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

La porta aperta

25 febbraio 2025
Cori (LT)
Metà pomeriggio

La porta aperta, il libro pure, il corridoio buio, la finestra spalancata, un sorso d’aria, le cose nello zaino, una camera tutta per me, alterne fortune, un luogo che è convento, un paese che sa di canto, la zuppa che va, uno scalpiccìo là fuori, magari si ferma, si affaccia una faccia, “ci sei per storia?”, mi domandi, “ti aspettavo”, ti rispondo, leggiamo insieme, dei tempi che furono, che a saperli bene, magari ci sono utili, ad evitare errori, a non farne di nuovi, ma pare impossibile, la storia si ripete, sconsolato penso, guardando all’oggi.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Oggi è un gran giorno

24 febbraio 2025
Sezze (LT)
Mattina presto

Oggi è un gran giorno, che compi diciott’anni, anche se abbiamo cominciato a festeggiarli ieri, che in Australia arrivano prima, e più tardi ti diamo un regalo, anche se ieri lo hai fatto tu a me, quando mi hai detto che racconto storia “con emozione”, è stato un bel regalo, ma ora sveglia, che dobbiamo metterci in cammino, e quando arriviamo a Sermoneta, se ti va, te ne insegno un altro po’, Lolevia cara.

Auguri! ❤

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Scorre lento il pomeriggio

Martedì 18 febbraio 2025
Giardino Segreto di Roccaromana (CE)
Pomeriggio

Scorre lento il pomeriggio, le ultime ore prima della partenza, che da domani si ricomincia a camminare, ma intanto ci godiamo il riposo, oggi era giorno di libertà, e delle ultime comodità, che questo luogo incantevole, regala a chi vi soggiorna.

Mi mancheranno i volumi dell’immensa biblioteca – ogni scusa era buona per salire lassù – le piante cariche di limoni, i gatti che ti aspettano davanti alla porta, la cucina con il caminetto acceso, le grandi terrazze, i paesi vicini, gli appuntamenti emozionanti, Gaia a pancia all’aria, le risate e “la penso come te” con Davide Fiz, l’ospitalità e l’amicizia di Maria Guida, e tanto ancora.

Ma io torno.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Come ti devo chiamare

13 febbraio 2025
Roccaromana (CE)
Pomeriggio

“Come ti devo chiamare, professore, insegnante o cosa?”, mi domanda il giornalista prima dell’intervista, e penso io, in un attimo, come mi devi chiamare, “Guida – Insegnante!” rispondo, che è un mestiere nuovo, non esisteva prima, o forse sì, ma erano altri tempi, magari nell’antica Grecia, o nel medioevo, ma siamo nel ventunesimo secolo, non esiste una scuola così, dove si cammina e si studia, si studia e si cammina, a volte si sta un po’ fermi, ma si studia lo stesso, e non si apprendono solo le materie tradizionali, ma si prova ad imparare a vivere, che non è facile per niente, ma bisogna farlo, e comunque ora comincia l’intervista, basta pensieri, “Mi fate un ciak?”, chiede l’operatore.
“Ciak”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Avrei voluto ricordare

10 febbraio 2025
Napoli, Palazzo Caracciolo, camera 244
Pomeriggio

Avrei voluto ricordare Maddalena Cerasuolo, che aveva vent’anni, quando scoppia la guerra, e lavorava in una fabbrica di scarpe. Di quando si unisce alle persone che cercano le armi – che è ora dell’insurrezione contro i nazifascisti – e che con grande coraggio per le strade di Napoli battaglia per la libertà.

Avrei voluto ricordare anche Guerriera Guerrieri, che aveva quarant’anni, quando scoppia la guerra, e faceva la bibliotecaria. Di quando si oppone con fermezza e a lungo contro chi voleva rubare i libri, i nostri libri, per portarseli in Germania o altrove, nascondendoli in mille luoghi.

Avrei voluto ricordare anche Matilde Serao, che non c’era più, quando scoppia la guerra, e che faceva la giornalista, e di quella volta che fondò un quotidiano e ne diresse altri, pure in questa città, e che magari avrebbe vinto il Nobel per la letteratura, se Mussolini non si fosse opposto, ma d’altra parte lei era antifascista, e pure noi lo siamo.

Avrei voluto ricordare ieri, che ero felice più di oggi, mentre affacciato sul balcone, guardo questa città, e mi faccio sorprendere dalla malinconia.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Pare sentirle

6 febbraio 2025
Bari, ex Acciaieria Scianatico
Mattina

Pare sentirle, le voci di chi c’era, e solo al cambio turno, si parlava, o meglio ci si sentiva, perché questo luogo, adesso così silente, un tempo era fragoroso, di suoni e di rumori, di fatiche e di odori.
Lo esploriamo piano, cercando dei segnali, un doppio sguardo intorno e dentro noi un cammino lento, passi cauti e talvolta incerti, come i giorni appena trascorsi.
Il tempo cancella tutto, ma qui ce ne vorrà tanto, prima che l’edera lo ricopra, ma le storie no, quelle saranno sempre, nei pensieri di chi c’era.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Avrò fatto bene?

1 febbraio 2025
Fra Altamura e Santeramo in Colle
Di mattina

Avrò fatto bene oppure male, a raccontare di me?
Sarebbe stato meglio rimanere in silenzio? Oppure avrei dovuto dire tutto?
E quello che non ho detto, è più importante di quello che ho detto?
Cosa avranno pensato?
E domani?
Rimettiamoci in cammino, va’.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Lo sai che

23 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), in cucina
A colazione

“Lo sai che se mescoliamo l’acqua e l’amido di mais otteniamo un fluido non newtoniano?”
“Eh?”
“Se infili il dito vedi che è come con l’acqua, ma se lo colpisci più forte vedi che non riesce a penetrare. Prova”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Non finivano mai

22 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), via Mar Tirrène
Di mattina

Non finivano mai, di sera ieri, le ore d’attesa, momenti inquieti, di chissà che cosa, mi basta un sospiro, un cenno col viso, una parola qualunque, attimi fragili, scrivi torniamo, penso ti amo, ecco la notte, che scura mi inghiotte.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Errare può essere un errore?

16 gennaio 2025
Cosenza, cineteatro universal
Prima di cena

Errare può essere un errore?
Impudenza può essere imprudenza?
Il fallimento e l’abisso, possono essere utili?
Normale, ordinario e consueto, sono parole orribili?
Siamo insegnanti, siamo abituati a non essere ascoltati!
E’ meglio essere rivoluzionari oppure riottosi?
Siamo una scuola in movimento, più matti di così!
E l’italiano inclusivo, che non discrimina per genere, discrimina chi parla?
Usciamo con pensieri diversi, ci infervoriamo, forse rimaniamo con le nostre convinzioni, forse no, ma pure in trattoria, che baldoria abbiamo fatto su questi temi!

Strade Maestre

Italiano inclusivo

Marcello Paolocci