Su questo treno

17 marzo 2025
Fra Milano e Grosseto
Pomeriggio

Su questo treno, il controllore non chiede biglietti, ma storie. Con un sorriso gentile, si ferma accanto ai passeggeri e dice loro: “Mi racconti qualcosa, anche solo un ricordo, un sogno, o un frammento di vita”.

All’inizio qualche persona esita, sorpresa. Poi, quasi senza accorgersi, le parole iniziano a fluire, c’è chi parla del suo primo amore, chi di un’avventura immaginaria, chi di un viaggio che non ha mai avuto il coraggio di fare.

Il controllore ascolta tutti con attenzione, è un raccoglitore di vite in transito. Alla fine di ogni storia, annuisce, sorride, e prosegue lungo il vagone, portandosi dietro pezzi di umanità, più preziosi di qualsiasi biglietto timbrato.

E adesso, che arriva da me, gli racconterò di te.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

La porta aperta

25 febbraio 2025
Cori (LT)
Metà pomeriggio

La porta aperta, il libro pure, il corridoio buio, la finestra spalancata, un sorso d’aria, le cose nello zaino, una camera tutta per me, alterne fortune, un luogo che è convento, un paese che sa di canto, la zuppa che va, uno scalpiccìo là fuori, magari si ferma, si affaccia una faccia, “ci sei per storia?”, mi domandi, “ti aspettavo”, ti rispondo, leggiamo insieme, dei tempi che furono, che a saperli bene, magari ci sono utili, ad evitare errori, a non farne di nuovi, ma pare impossibile, la storia si ripete, sconsolato penso, guardando all’oggi.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Oggi è un gran giorno

24 febbraio 2025
Sezze (LT)
Mattina presto

Oggi è un gran giorno, che compi diciott’anni, anche se abbiamo cominciato a festeggiarli ieri, che in Australia arrivano prima, e più tardi ti diamo un regalo, anche se ieri lo hai fatto tu a me, quando mi hai detto che racconto storia “con emozione”, è stato un bel regalo, ma ora sveglia, che dobbiamo metterci in cammino, e quando arriviamo a Sermoneta, se ti va, te ne insegno un altro po’, Lolevia cara.

Auguri! ❤

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Scorre lento il pomeriggio

Martedì 18 febbraio 2025
Giardino Segreto di Roccaromana (CE)
Pomeriggio

Scorre lento il pomeriggio, le ultime ore prima della partenza, che da domani si ricomincia a camminare, ma intanto ci godiamo il riposo, oggi era giorno di libertà, e delle ultime comodità, che questo luogo incantevole, regala a chi vi soggiorna.

Mi mancheranno i volumi dell’immensa biblioteca – ogni scusa era buona per salire lassù – le piante cariche di limoni, i gatti che ti aspettano davanti alla porta, la cucina con il caminetto acceso, le grandi terrazze, i paesi vicini, gli appuntamenti emozionanti, Gaia a pancia all’aria, le risate e “la penso come te” con Davide Fiz, l’ospitalità e l’amicizia di Maria Guida, e tanto ancora.

Ma io torno.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Come ti devo chiamare

13 febbraio 2025
Roccaromana (CE)
Pomeriggio

“Come ti devo chiamare, professore, insegnante o cosa?”, mi domanda il giornalista prima dell’intervista, e penso io, in un attimo, come mi devi chiamare, “Guida – Insegnante!” rispondo, che è un mestiere nuovo, non esisteva prima, o forse sì, ma erano altri tempi, magari nell’antica Grecia, o nel medioevo, ma siamo nel ventunesimo secolo, non esiste una scuola così, dove si cammina e si studia, si studia e si cammina, a volte si sta un po’ fermi, ma si studia lo stesso, e non si apprendono solo le materie tradizionali, ma si prova ad imparare a vivere, che non è facile per niente, ma bisogna farlo, e comunque ora comincia l’intervista, basta pensieri, “Mi fate un ciak?”, chiede l’operatore.
“Ciak”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Avrei voluto ricordare

10 febbraio 2025
Napoli, Palazzo Caracciolo, camera 244
Pomeriggio

Avrei voluto ricordare Maddalena Cerasuolo, che aveva vent’anni, quando scoppia la guerra, e lavorava in una fabbrica di scarpe. Di quando si unisce alle persone che cercano le armi – che è ora dell’insurrezione contro i nazifascisti – e che con grande coraggio per le strade di Napoli battaglia per la libertà.

Avrei voluto ricordare anche Guerriera Guerrieri, che aveva quarant’anni, quando scoppia la guerra, e faceva la bibliotecaria. Di quando si oppone con fermezza e a lungo contro chi voleva rubare i libri, i nostri libri, per portarseli in Germania o altrove, nascondendoli in mille luoghi.

Avrei voluto ricordare anche Matilde Serao, che non c’era più, quando scoppia la guerra, e che faceva la giornalista, e di quella volta che fondò un quotidiano e ne diresse altri, pure in questa città, e che magari avrebbe vinto il Nobel per la letteratura, se Mussolini non si fosse opposto, ma d’altra parte lei era antifascista, e pure noi lo siamo.

Avrei voluto ricordare ieri, che ero felice più di oggi, mentre affacciato sul balcone, guardo questa città, e mi faccio sorprendere dalla malinconia.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Pare sentirle

6 febbraio 2025
Bari, ex Acciaieria Scianatico
Mattina

Pare sentirle, le voci di chi c’era, e solo al cambio turno, si parlava, o meglio ci si sentiva, perché questo luogo, adesso così silente, un tempo era fragoroso, di suoni e di rumori, di fatiche e di odori.
Lo esploriamo piano, cercando dei segnali, un doppio sguardo intorno e dentro noi un cammino lento, passi cauti e talvolta incerti, come i giorni appena trascorsi.
Il tempo cancella tutto, ma qui ce ne vorrà tanto, prima che l’edera lo ricopra, ma le storie no, quelle saranno sempre, nei pensieri di chi c’era.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Avrò fatto bene?

1 febbraio 2025
Fra Altamura e Santeramo in Colle
Di mattina

Avrò fatto bene oppure male, a raccontare di me?
Sarebbe stato meglio rimanere in silenzio? Oppure avrei dovuto dire tutto?
E quello che non ho detto, è più importante di quello che ho detto?
Cosa avranno pensato?
E domani?
Rimettiamoci in cammino, va’.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Lo sai che

23 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), in cucina
A colazione

“Lo sai che se mescoliamo l’acqua e l’amido di mais otteniamo un fluido non newtoniano?”
“Eh?”
“Se infili il dito vedi che è come con l’acqua, ma se lo colpisci più forte vedi che non riesce a penetrare. Prova”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Non finivano mai

22 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), via Mar Tirrène
Di mattina

Non finivano mai, di sera ieri, le ore d’attesa, momenti inquieti, di chissà che cosa, mi basta un sospiro, un cenno col viso, una parola qualunque, attimi fragili, scrivi torniamo, penso ti amo, ecco la notte, che scura mi inghiotte.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Errare può essere un errore?

16 gennaio 2025
Cosenza, cineteatro universal
Prima di cena

Errare può essere un errore?
Impudenza può essere imprudenza?
Il fallimento e l’abisso, possono essere utili?
Normale, ordinario e consueto, sono parole orribili?
Siamo insegnanti, siamo abituati a non essere ascoltati!
E’ meglio essere rivoluzionari oppure riottosi?
Siamo una scuola in movimento, più matti di così!
E l’italiano inclusivo, che non discrimina per genere, discrimina chi parla?
Usciamo con pensieri diversi, ci infervoriamo, forse rimaniamo con le nostre convinzioni, forse no, ma pure in trattoria, che baldoria abbiamo fatto su questi temi!

Strade Maestre

Italiano inclusivo

Marcello Paolocci

È il quattordici gennaio

È il quattordici gennaio, di notte, nella stufa l’ultimo pezzetto di legno si consuma piano, nell’assoluto silenzio, mentre leggo veloce le ultime pagine di questo bel romanzo, la storia di Vera, di quell’estate spensierata, che termina malamente, con un episodio che solo la lontananza nel tempo, e un ritorno, permettono di raccontare, una storia di bravi ragazzi, e di cattive ragazze, una storia comune, di dignità e liberazioni.

Grazie Rita Ciatti.

Marcello Paolocci

Immobile

Immobile,
in mezzo alla strada
il capo chino
e le gambe spezzate
quel volo dal camion
sembrava libertà
ma è finita con la solita
crudele oscenità
di un colpo alla testa
di un taglio alla gola
e tutto per la vostra
maledetta braciola
che di violenza ha il sapore
e di gusto il dolore.

Marcello Paolocci

Quattrocentomila

Più della distanza tra la terra e la luna, dieci volte il giro dell’equatore, ne abbiamo fatta di strada insieme, talvolta con reciproche disattenzioni, io un po’ incurante di alcune spie che si accendono, tu che una volta mi hai lasciato a piedi (credo che le due cose siano correlate), aspettavo questo momento da un po’ di tempo, ma ahimé me lo ero completamente dimenticato, perché sono distratto, tuttavia il caso ci ha messo lo zampino, anzi la zampa, mi sono fermato per far correre un po’ Lara e quando ho rimesso in moto mi sono accorto dei quattrocentomila spaccati, neanche l’avessi fatto apposta, nemmeno la lontananza ci ha mandato in crisi, un giro di chiave e sei ripartita subito, non so dove potremo arrivare insieme, ma volentieri andiamo, panda4x4.

Marcello Paolocci

È terminato il trimestre

15 dicembre 2024
Porto di Palermo
In attesa dell’imbarco

È terminato il trimestre, tempo di bilanci e di bilance, avrei potuto fare meglio, non c’è dubbio, anche se di dubbi sono pieno.
Nella testa ho un groviglio di ricordi, nella bocca il sapore di panelle, negli occhi il colore del mare, che tra poco ci si imbarca e si torna a casa.
Stanotte proprio qui abbiamo fatto festa, che sei diventato maggiorenne, non dimenticheremo mai questi istanti, e se posso darti un consiglio, non avere fretta, goditi i momenti, tutti gli attimi di questa vita, i pensieri che li accompagnano, i desideri che ti spingono più avanti, e l’amore che ti fa sospirare.
Sia quando viene, sia quando va.
Avrei potuto fare meglio, e lo farò.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Dunque, tutte le persone felici da una parte

Lunedì 2 dicembre
Pullman
Fra Agrigento e Catania

“Dunque, tutte le persone felici da una parte, e quelle infelici dall’altra!”, grida la conducente del pullman. “Lei è felice o infelice?”
“Felice!”
“Allora si scelga un posto vicino al corridoio. Lei invece è felice o infelice?”
“Insomma.”
“Allora è infelice, si accomodi vicino al finestrino. Lei cosa fa, perché cambia posto?”
“Pensavo di essere infelice, ma tutto sommato…”
“Eh, non è che possiamo perdere tempo relativizzando tutto, qua o si è felici o infelici.”
“Allora rimango tra gli infelici, che non si sa mai.”
“Bene, partiamo, e quando siamo in superstrada, tutte le persone felici diano metà della loro felicità a quelle infelici, e queste ultime diano metà della loro infelicità alle prime. Va bene?”
“Va bene”, si sente mormorare.
“Più forte! Va bene?”
“VA BENE!”, si sente esclamare, ma le persone felici con meno convinzione.
“Ecco, ora c’è più giustizia e viaggiamo con tranquillità, che la vita è lunga e va affrontata con lo spirito giusto.”
Uno scossone mi sveglia, e il sogno svanisce, “Dove siamo?”, chiedo alla persona seduta accanto a me.
“A Catania!”
“Ne sono felice”, dico.
“Pure io”, risponde.

strademaestre.org

(Marcello Paolocci)

Il mare laggiù in fondo

1 dicembre 2024
Agrigento
Mattina

Il mare laggiù in fondo,
lo vedo,
i pini sul crinale,
li vedo,
e più vicini,
i fichi d’india,
li vedo,
la bougainvillea in basso,
dal colore tutto mio,
vedo anch’essa,
e il resto lo immagino,
nascosto dietro questa finestra,
da dove guardo in silenzio,
mentre penso,
chissà cosa fai.

Strade Maestre

(Marcello Paolocci)