Lo sai che

23 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), in cucina
A colazione

“Lo sai che se mescoliamo l’acqua e l’amido di mais otteniamo un fluido non newtoniano?”
“Eh?”
“Se infili il dito vedi che è come con l’acqua, ma se lo colpisci più forte vedi che non riesce a penetrare. Prova”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Non finivano mai

22 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), via Mar Tirrène
Di mattina

Non finivano mai, di sera ieri, le ore d’attesa, momenti inquieti, di chissà che cosa, mi basta un sospiro, un cenno col viso, una parola qualunque, attimi fragili, scrivi torniamo, penso ti amo, ecco la notte, che scura mi inghiotte.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Errare può essere un errore?

16 gennaio 2025
Cosenza, cineteatro universal
Prima di cena

Errare può essere un errore?
Impudenza può essere imprudenza?
Il fallimento e l’abisso, possono essere utili?
Normale, ordinario e consueto, sono parole orribili?
Siamo insegnanti, siamo abituati a non essere ascoltati!
E’ meglio essere rivoluzionari oppure riottosi?
Siamo una scuola in movimento, più matti di così!
E l’italiano inclusivo, che non discrimina per genere, discrimina chi parla?
Usciamo con pensieri diversi, ci infervoriamo, forse rimaniamo con le nostre convinzioni, forse no, ma pure in trattoria, che baldoria abbiamo fatto su questi temi!

Strade Maestre

Italiano inclusivo

Marcello Paolocci

È il quattordici gennaio

È il quattordici gennaio, di notte, nella stufa l’ultimo pezzetto di legno si consuma piano, nell’assoluto silenzio, mentre leggo veloce le ultime pagine di questo bel romanzo, la storia di Vera, di quell’estate spensierata, che termina malamente, con un episodio che solo la lontananza nel tempo, e un ritorno, permettono di raccontare, una storia di bravi ragazzi, e di cattive ragazze, una storia comune, di dignità e liberazioni.

Grazie Rita Ciatti.

Marcello Paolocci

Immobile

Immobile,
in mezzo alla strada
il capo chino
e le gambe spezzate
quel volo dal camion
sembrava libertà
ma è finita con la solita
crudele oscenità
di un colpo alla testa
di un taglio alla gola
e tutto per la vostra
maledetta braciola
che di violenza ha il sapore
e di gusto il dolore.

Marcello Paolocci

Ho cominciato a scrivere biografie

Ho cominciato a scrivere biografie alla fine degli anni Novanta.

La prima persona alla quale confidai questo mio progetto lavorativo, fu la professoressa Elena Fasano Guarini, durante uno degli incontri per la stesura della mia tesi, la quale mi incoraggiò a perseguire questo obiettivo.
Dopo alcune settimane, consegnavo il mio primo lavoro di questo tipo, che mi era stato commissionato da una gentile signora di Fossano, in provincia di Cuneo.
E da allora non ho più smesso di scrivere storie di vita.

Credo che ogni persona abbia una storia da raccontare, e mi dispiace se per mancanza di tempo, di tecnica, o peggio perché non ci si considera degni di ricordo, la maggior parte delle storie vada perduta per sempre. Non so cosa darei per avere la biografia dei miei bisnonni, dei nonni, ma anche dei miei genitori, ora. Ho scritto biografie di persone anziane, ma anche di quarantenni che avevano il desiderio di raccontarsi.

Lavoro ovunque, in Italia e all’estero; non arrivo con un contratto da firmare, ma con il desiderio di capire se dal nostro incontro può nascere un libro, che è sempre differente l’uno dall’altro: le biografie sono come un abito sartoriale, si devono adattare perfettamente alla persona che le commissiona, un lavoro delicato ed artigianale.

Magari faccio al caso vostro, e se ne volete sapere di più sono qui: 342 8784501

Marcello Paolocci

Quattrocentomila

Più della distanza tra la terra e la luna, dieci volte il giro dell’equatore, ne abbiamo fatta di strada insieme, talvolta con reciproche disattenzioni, io un po’ incurante di alcune spie che si accendono, tu che una volta mi hai lasciato a piedi (credo che le due cose siano correlate), aspettavo questo momento da un po’ di tempo, ma ahimé me lo ero completamente dimenticato, perché sono distratto, tuttavia il caso ci ha messo lo zampino, anzi la zampa, mi sono fermato per far correre un po’ Lara e quando ho rimesso in moto mi sono accorto dei quattrocentomila spaccati, neanche l’avessi fatto apposta, nemmeno la lontananza ci ha mandato in crisi, un giro di chiave e sei ripartita subito, non so dove potremo arrivare insieme, ma volentieri andiamo, panda4x4.

Marcello Paolocci

È terminato il trimestre

15 dicembre 2024
Porto di Palermo
In attesa dell’imbarco

È terminato il trimestre, tempo di bilanci e di bilance, avrei potuto fare meglio, non c’è dubbio, anche se di dubbi sono pieno.
Nella testa ho un groviglio di ricordi, nella bocca il sapore di panelle, negli occhi il colore del mare, che tra poco ci si imbarca e si torna a casa.
Stanotte proprio qui abbiamo fatto festa, che sei diventato maggiorenne, non dimenticheremo mai questi istanti, e se posso darti un consiglio, non avere fretta, goditi i momenti, tutti gli attimi di questa vita, i pensieri che li accompagnano, i desideri che ti spingono più avanti, e l’amore che ti fa sospirare.
Sia quando viene, sia quando va.
Avrei potuto fare meglio, e lo farò.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Dunque, tutte le persone felici da una parte

Lunedì 2 dicembre
Pullman
Fra Agrigento e Catania

“Dunque, tutte le persone felici da una parte, e quelle infelici dall’altra!”, grida la conducente del pullman. “Lei è felice o infelice?”
“Felice!”
“Allora si scelga un posto vicino al corridoio. Lei invece è felice o infelice?”
“Insomma.”
“Allora è infelice, si accomodi vicino al finestrino. Lei cosa fa, perché cambia posto?”
“Pensavo di essere infelice, ma tutto sommato…”
“Eh, non è che possiamo perdere tempo relativizzando tutto, qua o si è felici o infelici.”
“Allora rimango tra gli infelici, che non si sa mai.”
“Bene, partiamo, e quando siamo in superstrada, tutte le persone felici diano metà della loro felicità a quelle infelici, e queste ultime diano metà della loro infelicità alle prime. Va bene?”
“Va bene”, si sente mormorare.
“Più forte! Va bene?”
“VA BENE!”, si sente esclamare, ma le persone felici con meno convinzione.
“Ecco, ora c’è più giustizia e viaggiamo con tranquillità, che la vita è lunga e va affrontata con lo spirito giusto.”
Uno scossone mi sveglia, e il sogno svanisce, “Dove siamo?”, chiedo alla persona seduta accanto a me.
“A Catania!”
“Ne sono felice”, dico.
“Pure io”, risponde.

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(Marcello Paolocci)

Il mare laggiù in fondo

1 dicembre 2024
Agrigento
Mattina

Il mare laggiù in fondo,
lo vedo,
i pini sul crinale,
li vedo,
e più vicini,
i fichi d’india,
li vedo,
la bougainvillea in basso,
dal colore tutto mio,
vedo anch’essa,
e il resto lo immagino,
nascosto dietro questa finestra,
da dove guardo in silenzio,
mentre penso,
chissà cosa fai.

Strade Maestre

(Marcello Paolocci)

Potrebbe essere qualsiasi giorno

Potrebbe essere qualsiasi giorno
Potrebbe essere qualsiasi luogo
Prima di dormire

Ne capitano sempre di tutti i colori, come l’arcobaleno, e ci sono pure il bianco e pure il nero, ma dopo una giornata di cammino, arriva la sera, e poi la notte, le luci si spengono, il silenzio ci circonda, rimangono i pensieri, ma noi prendiamo la penna in mano, e li lasciamo andare.

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(Marcello Paolocci)

C’è una strada bellissima

21 novembre 2024
Tra Corleone e Prizzi (PA)
Dopo la pioggia

C’è una strada bellissima, comoda, invitante, che si dispiega in un paesaggio incantevole.
E dalla parte opposta c’è un sentiero incerto, scomodo, ricoperto di fango, scivoloso.
Ma la direzione giusta è quella, e bisogna prenderla, senza indugi.
Talvolta anche nella vita.

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Questo vento

20 novembre 2024
Metà mattina
Verso Corleone (PA)

Questo vento che risuona nelle orecchie, che scaccia via i pensieri ma ne porta altri, le nubi che si muovono veloci, questo paesaggio così brullo, pietroso, le montagne lassù, da oltrepassare, chissà cosa c’è davanti, oh vita!

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L’abbiamo sognata

15 novembre 2024
Civitavecchia (Roma)
Sera

L’abbiamo sognata, pensata, progettata, aspettata a lungo, e pure faticata. Eccola, siamo a bordo, questa forse sarà una delle notti più lunghe, sicuramente magica e colma di pensieri, si attraversa il mare, domani ci svegliamo in Sicilia, e sarà tutta un’altra storia.

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Varie cose, pensavo

Sabato 9 novembre 2024
Sul Cimino (VT)
Tardo pomeriggio

Varie cose, pensavo, mentre salivamo sparpagliat3 sul monte Cimino, mi aspettavo bandite, da incontrare qua e là, nascoste in qualche cespuglio, o a bordo di macchine grigie, dietro ad una curva, o in cima alla salita, pensieri da compagnia, che fanno scordare la fatica, sognare ad occhi aperti, ma ecco che siamo arrivat3, una doccia un gettone, e poi di corsa, a studiare, il minestrone sul fuoco, facciamo un po’ lezione, che stanotte poi si dorme al caldo, mentre domani chissà.

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Gli zaini sono pronti

8 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Mattina

Gli zaini sono pronti, resta da togliere la bandiera, e lasciare questo posto, che per me non è un posto qualsiasi, ma da oggi si fa sul serio, un cammino senza pause, ogni notte si dorme in un luogo diverso, e la mattina chi si ricorda che posto è, si cambia sempre, solo i pensieri sono gli stessi, a riempire di sogni, con gli occhi aperti, le lunghe notti insonni.

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