È il quattordici gennaio

È il quattordici gennaio, di notte, nella stufa l’ultimo pezzetto di legno si consuma piano, nell’assoluto silenzio, mentre leggo veloce le ultime pagine di questo bel romanzo, la storia di Vera, di quell’estate spensierata, che termina malamente, con un episodio che solo la lontananza nel tempo, e un ritorno, permettono di raccontare, una storia di bravi ragazzi, e di cattive ragazze, una storia comune, di dignità e liberazioni.

Grazie Rita Ciatti.

Marcello Paolocci

Immobile

Immobile,
in mezzo alla strada
il capo chino
e le gambe spezzate
quel volo dal camion
sembrava libertà
ma è finita con la solita
crudele oscenità
di un colpo alla testa
di un taglio alla gola
e tutto per la vostra
maledetta braciola
che di violenza ha il sapore
e di gusto il dolore.

Marcello Paolocci

Quattrocentomila

Più della distanza tra la terra e la luna, dieci volte il giro dell’equatore, ne abbiamo fatta di strada insieme, talvolta con reciproche disattenzioni, io un po’ incurante di alcune spie che si accendono, tu che una volta mi hai lasciato a piedi (credo che le due cose siano correlate), aspettavo questo momento da un po’ di tempo, ma ahimé me lo ero completamente dimenticato, perché sono distratto, tuttavia il caso ci ha messo lo zampino, anzi la zampa, mi sono fermato per far correre un po’ Lara e quando ho rimesso in moto mi sono accorto dei quattrocentomila spaccati, neanche l’avessi fatto apposta, nemmeno la lontananza ci ha mandato in crisi, un giro di chiave e sei ripartita subito, non so dove potremo arrivare insieme, ma volentieri andiamo, panda4x4.

Marcello Paolocci

È terminato il trimestre

15 dicembre 2024
Porto di Palermo
In attesa dell’imbarco

È terminato il trimestre, tempo di bilanci e di bilance, avrei potuto fare meglio, non c’è dubbio, anche se di dubbi sono pieno.
Nella testa ho un groviglio di ricordi, nella bocca il sapore di panelle, negli occhi il colore del mare, che tra poco ci si imbarca e si torna a casa.
Stanotte proprio qui abbiamo fatto festa, che sei diventato maggiorenne, non dimenticheremo mai questi istanti, e se posso darti un consiglio, non avere fretta, goditi i momenti, tutti gli attimi di questa vita, i pensieri che li accompagnano, i desideri che ti spingono più avanti, e l’amore che ti fa sospirare.
Sia quando viene, sia quando va.
Avrei potuto fare meglio, e lo farò.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Dunque, tutte le persone felici da una parte

Lunedì 2 dicembre
Pullman
Fra Agrigento e Catania

“Dunque, tutte le persone felici da una parte, e quelle infelici dall’altra!”, grida la conducente del pullman. “Lei è felice o infelice?”
“Felice!”
“Allora si scelga un posto vicino al corridoio. Lei invece è felice o infelice?”
“Insomma.”
“Allora è infelice, si accomodi vicino al finestrino. Lei cosa fa, perché cambia posto?”
“Pensavo di essere infelice, ma tutto sommato…”
“Eh, non è che possiamo perdere tempo relativizzando tutto, qua o si è felici o infelici.”
“Allora rimango tra gli infelici, che non si sa mai.”
“Bene, partiamo, e quando siamo in superstrada, tutte le persone felici diano metà della loro felicità a quelle infelici, e queste ultime diano metà della loro infelicità alle prime. Va bene?”
“Va bene”, si sente mormorare.
“Più forte! Va bene?”
“VA BENE!”, si sente esclamare, ma le persone felici con meno convinzione.
“Ecco, ora c’è più giustizia e viaggiamo con tranquillità, che la vita è lunga e va affrontata con lo spirito giusto.”
Uno scossone mi sveglia, e il sogno svanisce, “Dove siamo?”, chiedo alla persona seduta accanto a me.
“A Catania!”
“Ne sono felice”, dico.
“Pure io”, risponde.

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(Marcello Paolocci)

Il mare laggiù in fondo

1 dicembre 2024
Agrigento
Mattina

Il mare laggiù in fondo,
lo vedo,
i pini sul crinale,
li vedo,
e più vicini,
i fichi d’india,
li vedo,
la bougainvillea in basso,
dal colore tutto mio,
vedo anch’essa,
e il resto lo immagino,
nascosto dietro questa finestra,
da dove guardo in silenzio,
mentre penso,
chissà cosa fai.

Strade Maestre

(Marcello Paolocci)

Potrebbe essere qualsiasi giorno

Potrebbe essere qualsiasi giorno
Potrebbe essere qualsiasi luogo
Prima di dormire

Ne capitano sempre di tutti i colori, come l’arcobaleno, e ci sono pure il bianco e pure il nero, ma dopo una giornata di cammino, arriva la sera, e poi la notte, le luci si spengono, il silenzio ci circonda, rimangono i pensieri, ma noi prendiamo la penna in mano, e li lasciamo andare.

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(Marcello Paolocci)

C’è una strada bellissima

21 novembre 2024
Tra Corleone e Prizzi (PA)
Dopo la pioggia

C’è una strada bellissima, comoda, invitante, che si dispiega in un paesaggio incantevole.
E dalla parte opposta c’è un sentiero incerto, scomodo, ricoperto di fango, scivoloso.
Ma la direzione giusta è quella, e bisogna prenderla, senza indugi.
Talvolta anche nella vita.

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Questo vento

20 novembre 2024
Metà mattina
Verso Corleone (PA)

Questo vento che risuona nelle orecchie, che scaccia via i pensieri ma ne porta altri, le nubi che si muovono veloci, questo paesaggio così brullo, pietroso, le montagne lassù, da oltrepassare, chissà cosa c’è davanti, oh vita!

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L’abbiamo sognata

15 novembre 2024
Civitavecchia (Roma)
Sera

L’abbiamo sognata, pensata, progettata, aspettata a lungo, e pure faticata. Eccola, siamo a bordo, questa forse sarà una delle notti più lunghe, sicuramente magica e colma di pensieri, si attraversa il mare, domani ci svegliamo in Sicilia, e sarà tutta un’altra storia.

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Varie cose, pensavo

Sabato 9 novembre 2024
Sul Cimino (VT)
Tardo pomeriggio

Varie cose, pensavo, mentre salivamo sparpagliat3 sul monte Cimino, mi aspettavo bandite, da incontrare qua e là, nascoste in qualche cespuglio, o a bordo di macchine grigie, dietro ad una curva, o in cima alla salita, pensieri da compagnia, che fanno scordare la fatica, sognare ad occhi aperti, ma ecco che siamo arrivat3, una doccia un gettone, e poi di corsa, a studiare, il minestrone sul fuoco, facciamo un po’ lezione, che stanotte poi si dorme al caldo, mentre domani chissà.

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Gli zaini sono pronti

8 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Mattina

Gli zaini sono pronti, resta da togliere la bandiera, e lasciare questo posto, che per me non è un posto qualsiasi, ma da oggi si fa sul serio, un cammino senza pause, ogni notte si dorme in un luogo diverso, e la mattina chi si ricorda che posto è, si cambia sempre, solo i pensieri sono gli stessi, a riempire di sogni, con gli occhi aperti, le lunghe notti insonni.

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Stasera ti faccio leggere di Peppino Impastato

2 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Prima di cena

Stasera ti faccio leggere di Peppino Impastato, nel tuo italiano che diventa ogni giorno migliore, tu mi chiedi il significato di certe parole, che io provo a spiegarti, e ti emozioni, e io pure, e ancora di più quando ti faccio vedere lo spezzone di un film, e ascoltare un brano tratto da un concerto, uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento passi e allora cominci a cantare e poi mi dici che questa è la tua ispirazione, mostrandomi la pelle d’oca sulle tue braccia scoperte.

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Piccoli tavoli disposti qua e là

2 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Mattina presto

Piccoli tavoli disposti qua e là, in mezzo agli olivi, due o tre sedie, che se non bastano ce ne sono pure altre, e quando esce il sole si sta bene anche seduti sull’erba, chissà di cosa si parlerà qui, forse di Hegel, oppure di Napoleone, o magari si sentirà parlare inglese, o si seguirà una lezione di matematica, ma pure le scienze qui verranno bene, per non parlare della ricreazione, che si fa anche quella, un bel giro del sentiero e via.
A chi tocca preparare il pranzo oggi?

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Quella di Joe Petrosino

30 ottobre 2024
Extralibera, Roma
Mattina

Quella di Joe Petrosino è una storia che ho incontrato quando ero bambino, e quella di Jerry Essan Messlo quando ero un giovane adulto, mentre quella di Renata Fonte mi è apparsa davanti agli occhi solo oggi, non la conoscevo, e mi dispiace, oggi siamo stat3 in un luogo pieno di storie, tutte dolorose e violente, storie che sono nostre e che non dobbiamo dimenticare, storie che non devono accadere mai più.

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Il sole tramonta

28 ottobre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Dopo le 17

Il sole tramonta, e noi tra poco andiamo in onda, in una immaginaria trasmissione radiofonica, abbiamo pochi minuti per scegliere un tema, lo troveremo?
Chissà.
Però teniamo d’occhio la zucca sul fuoco, e tu, vai a metterti le scarpe, che a piedi nudi, tra poco, avrai freddo.

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Tu non lo sai, nonna

27 ottobre 2024
Lugnano (TR)
A metà giornata

Tu non lo sai, nonna, che oggi era la giornata delle guide, e non sai che ho portato le persone lì nel fosso di cui mi parlavi tu, e nemmeno sai che ci sono già stato tante volte, e non sai neppure cosa sto facendo, con quest3 ragazz3, è trascorso così tanto tempo, da quando te ne sei andata, ma oggi, tra i soliti pensieri, ho pensato anche a te.

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