E visse nel Settecento

Il suo ruolo era grosso modo quello del nostro ministro dell’economia e delle finanze, ma in realtà aveva molte più competenze, poteva occuparsi di tutti quei settori in cui c’era una spesa pubblica ed il suo compito era quello di tagliare, risparmiare, scovare nuove entrate. E ci riusciva benissimo.

Durante il suo incarico, inventò ad esempio un’imposta sulle finestre e sulle porte di una certa eleganza, che potevano rappresentare una dimostrazione di ricchezza e quindi ben tassabili.

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Una scrittura sconclusionata

Anche un supermercato è un contenitore infinito di storie, con tutti quei suoi prodotti colorati disposti ad arte sugli scaffali e le loro provenienze più varie, nel tempo e nello spazio, e a volte mi sbaglio, compro una bevanda di soia, aromatizzata alla vaniglia, quando normalmente la prendo non aromatizzata, ma pazienza, non mi dispiace quell’aroma che sa di esotico e mi diverte pensare che l’origine della parola sia in fondo il latino “vagina”, che oltre a quella cosa bella indica in generale una guaina, un baccello, e dal latino diventa in spagnolo “vaina” e da qui poi appunto vaniglia, perché i suo i frutti somigliano a dei baccelli, insomma, una cosa simpatica, ma ancora più simpatica è la storia di quello schiavo, Edmond si chiamava, che il cognome gli schiavi mica ce l’avevano, e la vaniglia si produceva soltanto in Messico, perché lì c’erano delle api che riuscivano nell’impollinazione che altrove non avveniva, e Edmond, mi perdonerete questo post senza punti e senza capoversi, ma io talvolta sono così, mi piace scrivere sregolato, questo Edmond dicevo inventò vuoi per scherzo vuoi per dispetto, questo non è molto chiaro, a impollinare con le dita queste piantine, permettendo così la loro diffusione anche fuori dal Messico, e questo favorì l’enorme diffusione di questa pianta e del suo aroma, anche perché il nuovo metodo ne aveva abbassato il costo, e questo schiavo si meritò un premio per questa sua scoperta, gli chiesero che vuoi, ti vogliamo ricompensare, e lui rispose che voleva un cognome, proprio così, un cognome come le persone libere, e gli regalarono un cognome, che lui da quel giorno si chiamò Edmond Albius, che vuol dire bianco, vuoi mettere un nero che di cognome fa bianco, e quanto ne andava fiero di questa sua nuova identità, ma la vita non gli sorrise un granché, pare che quando la schiavitù fu abolita lui se ne andò in città a lavorare come lavapiatti, e poi rimase implicato in un furto di gioielli, e lì la vita gli virò verso il peggio, finì condannato a dieci anni di carcere, ma ne fece soltanto cinque, perché il governatore gli accordò la grazia, che lui aveva scoperto il modo di produrre la vaniglia a basso costo, mica cavoli, e insomma non so bene come andò a finire la sua vita, ma la terminò in povertà e la consegnò alla storia, e domattina quando mi berrò un po’ di bevanda di soia aromatizzata alla vaniglia non potrò fare a meno di ricordare questa persona e chissà quante altre storie sono legate al caffè, ai biscotti, ai fiocchi di avena, a tutto quello che per fortuna mi trovo a tavola, anche grazie a tutte le persone che hanno contribuito alla loro produzione, e comunque grazie anche a voi pochi che avete avuto la pazienza di leggere fino in fondo magari mandandomi a quel paese perché non ho messo né punti né capoversi per farvi respirare, ma stasera mi andava così, una scrittura sconclusionata ❤

Sperpero?

L’altro giorno, mentre camminavo conversando del più o del meno con una persona, questa mi ha espresso la sua contrarietà per il fatto che la concessionaria del servizio pubblico televisivo italiano, sperperasse i nostri soldi in una manifestazione canora che va per la maggiore in questi giorni.

Io le ho risposto che – per quel che ne so – i soldi che questa concessionaria ricava dalla manifestazione, sono maggiori rispetto a quelli che vi investe, e che tante persone per un motivo o per l’altro grazie ad essa trascorrono qualche ora spensierata ascoltando musica e discorsi di vario tipo, che male c’è.

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Il mestiere di biografo

Può essere come stamattina in una cucina, o in sala, oppure in biblioteca, o in un bar, e perché no, sulla panchina di un parco. Talvolta il computer, ma sempre il blocco per appunti, la penna, il registratore, e vari documenti, diari, lettere, qualsiasi cosa parli di una vita. E poi un mare di parole, che fluiscono liberamente, nell’assoluta riservatezza.

Ogni volta che inizio, è una grande emozione.

Il mestiere di biografo, da quasi trent’anni.

La vita è come una clessidra

La vita è come una clessidra, dove la polvere è la nostra esistenza, che vive momenti larghi, agevoli, importanti, e poi di colpo si trova a passare in mezzo a qualche strettoia, dalla quale comunque con fatica si riesce ad uscire, per poi tornare nuovamente alla calma e alla tranquillità.

Ma poi qualcuno la gira quella clessidra, e si ricomincia daccapo, con le fasi tranquille ed i momenti di impiccio che si alternano, mentre il tempo scorre inesorabile, e noi cerchiamo di barcamenarci alla bell’e meglio.

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Il naufragio della Querina

Era piena di ogni ben di Dio, la caracca. Questa non era ancora un vero e proprio galeone, ma ne rappresentava una sorta di prototipo, il meglio dell’epoca – siamo nel Quattrocento – per navigare lontano.

E lontano doveva andare, Pietro Querini, il proprietario e comandante. Da Creta, dove i suoi meravigliosi vigneti producevano una malvasia raffinatissima, fino alle Fiandre, nell’odierno Belgio, dove tutti quei barili sarebbero stati facilmente commercializzati. E insieme a loro, un tesoro fatto di spezie, allume di rocca, cera, cotone… Una nave ricca.

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Guidare

“Camminiamo dappertutto, per boschi e campagne, per borghi e città, sulle montagne e in pianura. Camminiamo lentamente, adattando il nostro cammino a quello degli altri, godendo del paesaggio, del respiro e delle parole tra di noi.”

(Ogni Passo)

Avendo rispettato i requisiti richiesti, legati alle competenze, alle conoscenze e alle abilità della professione, e ottemperato agli obblighi della formazione permanente, ho potuto rinnovare la mia adesione ad AIGAE Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, la principale organizzazione di categoria italiana.

Lei e lui

Lei si chiama Kate Brown, è governatrice dell’Oregon, nata nel 1960 in Spagna, e per questo, essendo di nascita straniera, non potrà mai diventare presidente degli Stati Uniti, la Costituzione americana non lo consente.

Lui si chiamava Leopoldo II d’Asburgo-Lorena, nato nel 1760 a Vienna, Granduca di Toscana e poi per un paio d’anni anche Imperatore del Sacro Romano Impero.

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Sotto ad un fiore

Superstizioso da sempre – ma chi non lo era in quei tempi, in cui astrologia era scienza e l’alchimia pure! – gli era stato predetto che sarebbe morto sotto ad un fiore, vicino ad una porta di ferro.

E lui figuriamoci, non ne voleva sapere di andare a Florentia (Firenze) o Florentinum (Ferentino), o in qualsiasi altro posto che ricordasse un fiore, se ne teneva alla larga il più possibile, hai visto mai.

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La mia Africa

“In Africa avevo una fattoria ai piedi degli altipiani del Ngong. A centocinquanta chilometri più a nord su quegli altipiani passava l’equatore; eravamo a milleottocento metri sul livello del mare. Di giorno si sentiva di essere in alto, vicino al sole, ma i mattini, come la sera, erano limpidi e calmi, e di notte faceva freddo.”

Proprio il 2 dicembre, ma del 1913, la signora Karen Christentze Dinesen partiva per l’Africa, con l’idea di comprare una fattoria e di vivere finalmente in un contesto diverso, più libero e maggiormente immerso nella natura.
Era accompagnata da un cugino, che sarebbe poi diventato il suo primo marito.

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Al termine del ponticello

“Al termine del ponticello prendiamo la prima a destra seguendo il sentiero 720 ed entriamo nel parcheggio del parco dedicato a Cafiero Liberati, ex sindaco di Amelia. Oltrepassiamo la sbarra e proseguiamo lungo il percorso pedonale che costeggia il Rio Grande, seguendo le indicazioni per il Lago Vecchio e il Ponte Nuovo.

In questa zona, a seconda della stagione, si possono ammirare diverse varietà di uccelli acquatici. Alla nostra sinistra ci sono alcuni esemplari di alberi da frutta di varietà antiche, mentre alla nostra destra la vegetazione tipica delle zone umide (pioppi, salici, ecc.).”

Dalla “Guida al Cammino di Germanico”, scaricabile liberamente qui:

https://www.facebook.com/groups/3286521794902001

Vilnius 700

Il sogno di Gediminas sul lupo di ferro, 1835, Aleksander Lesser

Narra la leggenda che il granduca Gediminas, al termine di una giornata di caccia nella foresta sacra, si accampò nei pressi del fiume Vilnia per trascorrervi la notte.

Dopo essersi addormentato, cominciò a sognare un lupo di ferro in cima ad una collina, che ululava in modo strano, tanto che sembrava l’ululato di centinaia di lupi tutti insieme!

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Guglielmo Tell

Nessuno rispettava volentieri l’obbligo di inchinarsi di fronte a quel cappello che – infilato in cima ad un palo nella pubblica piazza – rappresentava l’odiata autorità imperiale degli Asburgo.

Questi erano odiati perché facevano pagare un oneroso pedaggio a tutte le merci che transitavano dal passo del San Gottardo, e gli Svizzeri erano stufi di pagare, pagare, pagare, per ogni cosa che passava di lì.

Wilhelm, ad esempio, non ne voleva proprio sapere, era più forte di lui, e quel giorno non abbassò la testa. Albrecht, il balivo, lo venne a sapere, e lo citò in tribunale.

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C’è qualcuno?

Non sono molto tecnologico, giusto un minimo, e quindi non seguo statistiche e cose del genere.

Però mi sono sempre domandato se questo sito avesse dei visitatori, e allora provo a porre la domanda direttamente: c’è qualcuno? Se sì, mi scrivete una riga di saluto tramite la pagina dei contatti?

Grazie!

Buon compleanno a Vlad III

Buon compleanno a Vlad III di Valacchia, il personaggio storico a cui si ispirò Bram Stoker, autore di uno dei miei libri preferiti, “Il Conte Dracula”, per tratteggiare il grottesco protagonista.

L’originale non era da meno, fu principe anziché conte, e particolarmente prodigo di impalamenti come metodo di uccisione dei condannati a morte, mentre non sono segnalate per così dire donazioni di sangue dei malcapitati.

Nato il 2 novembre, del 1431, per qualcuno fu un eroe, per altri meno, ma la storia ce lo ha consegnato così, e così ce lo teniamo.

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Io me la ricordo ancora

Io me la ricordo ancora, quell’ultima stanza del vecchio casolare di campagna, quasi ridotto ad un rudere, perché i miei nonni, ormai da tempo, si erano trasferiti in paese. Era l’unica in cui non ci pioveva, non c’erano più porte né finestre, ma lì le drupe un po’ verdi, un po’ viola, un po’ nere, a seconda del grado di maturazione, rimanevano ad asciugare, prima di essere portate al frantoio.

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