Dunque, tutte le persone felici da una parte

Lunedì 2 dicembre
Pullman
Fra Agrigento e Catania

“Dunque, tutte le persone felici da una parte, e quelle infelici dall’altra!”, grida la conducente del pullman. “Lei è felice o infelice?”
“Felice!”
“Allora si scelga un posto vicino al corridoio. Lei invece è felice o infelice?”
“Insomma.”
“Allora è infelice, si accomodi vicino al finestrino. Lei cosa fa, perché cambia posto?”
“Pensavo di essere infelice, ma tutto sommato…”
“Eh, non è che possiamo perdere tempo relativizzando tutto, qua o si è felici o infelici.”
“Allora rimango tra gli infelici, che non si sa mai.”
“Bene, partiamo, e quando siamo in superstrada, tutte le persone felici diano metà della loro felicità a quelle infelici, e queste ultime diano metà della loro infelicità alle prime. Va bene?”
“Va bene”, si sente mormorare.
“Più forte! Va bene?”
“VA BENE!”, si sente esclamare, ma le persone felici con meno convinzione.
“Ecco, ora c’è più giustizia e viaggiamo con tranquillità, che la vita è lunga e va affrontata con lo spirito giusto.”
Uno scossone mi sveglia, e il sogno svanisce, “Dove siamo?”, chiedo alla persona seduta accanto a me.
“A Catania!”
“Ne sono felice”, dico.
“Pure io”, risponde.

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(Marcello Paolocci)

Il mare laggiù in fondo

1 dicembre 2024
Agrigento
Mattina

Il mare laggiù in fondo,
lo vedo,
i pini sul crinale,
li vedo,
e più vicini,
i fichi d’india,
li vedo,
la bougainvillea in basso,
dal colore tutto mio,
vedo anch’essa,
e il resto lo immagino,
nascosto dietro questa finestra,
da dove guardo in silenzio,
mentre penso,
chissà cosa fai.

Strade Maestre

(Marcello Paolocci)

Potrebbe essere qualsiasi giorno

Potrebbe essere qualsiasi giorno
Potrebbe essere qualsiasi luogo
Prima di dormire

Ne capitano sempre di tutti i colori, come l’arcobaleno, e ci sono pure il bianco e pure il nero, ma dopo una giornata di cammino, arriva la sera, e poi la notte, le luci si spengono, il silenzio ci circonda, rimangono i pensieri, ma noi prendiamo la penna in mano, e li lasciamo andare.

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(Marcello Paolocci)

C’è una strada bellissima

21 novembre 2024
Tra Corleone e Prizzi (PA)
Dopo la pioggia

C’è una strada bellissima, comoda, invitante, che si dispiega in un paesaggio incantevole.
E dalla parte opposta c’è un sentiero incerto, scomodo, ricoperto di fango, scivoloso.
Ma la direzione giusta è quella, e bisogna prenderla, senza indugi.
Talvolta anche nella vita.

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Questo vento

20 novembre 2024
Metà mattina
Verso Corleone (PA)

Questo vento che risuona nelle orecchie, che scaccia via i pensieri ma ne porta altri, le nubi che si muovono veloci, questo paesaggio così brullo, pietroso, le montagne lassù, da oltrepassare, chissà cosa c’è davanti, oh vita!

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L’abbiamo sognata

15 novembre 2024
Civitavecchia (Roma)
Sera

L’abbiamo sognata, pensata, progettata, aspettata a lungo, e pure faticata. Eccola, siamo a bordo, questa forse sarà una delle notti più lunghe, sicuramente magica e colma di pensieri, si attraversa il mare, domani ci svegliamo in Sicilia, e sarà tutta un’altra storia.

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Varie cose, pensavo

Sabato 9 novembre 2024
Sul Cimino (VT)
Tardo pomeriggio

Varie cose, pensavo, mentre salivamo sparpagliat3 sul monte Cimino, mi aspettavo bandite, da incontrare qua e là, nascoste in qualche cespuglio, o a bordo di macchine grigie, dietro ad una curva, o in cima alla salita, pensieri da compagnia, che fanno scordare la fatica, sognare ad occhi aperti, ma ecco che siamo arrivat3, una doccia un gettone, e poi di corsa, a studiare, il minestrone sul fuoco, facciamo un po’ lezione, che stanotte poi si dorme al caldo, mentre domani chissà.

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Gli zaini sono pronti

8 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Mattina

Gli zaini sono pronti, resta da togliere la bandiera, e lasciare questo posto, che per me non è un posto qualsiasi, ma da oggi si fa sul serio, un cammino senza pause, ogni notte si dorme in un luogo diverso, e la mattina chi si ricorda che posto è, si cambia sempre, solo i pensieri sono gli stessi, a riempire di sogni, con gli occhi aperti, le lunghe notti insonni.

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Stasera ti faccio leggere di Peppino Impastato

2 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Prima di cena

Stasera ti faccio leggere di Peppino Impastato, nel tuo italiano che diventa ogni giorno migliore, tu mi chiedi il significato di certe parole, che io provo a spiegarti, e ti emozioni, e io pure, e ancora di più quando ti faccio vedere lo spezzone di un film, e ascoltare un brano tratto da un concerto, uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento passi e allora cominci a cantare e poi mi dici che questa è la tua ispirazione, mostrandomi la pelle d’oca sulle tue braccia scoperte.

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Piccoli tavoli disposti qua e là

2 novembre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Mattina presto

Piccoli tavoli disposti qua e là, in mezzo agli olivi, due o tre sedie, che se non bastano ce ne sono pure altre, e quando esce il sole si sta bene anche seduti sull’erba, chissà di cosa si parlerà qui, forse di Hegel, oppure di Napoleone, o magari si sentirà parlare inglese, o si seguirà una lezione di matematica, ma pure le scienze qui verranno bene, per non parlare della ricreazione, che si fa anche quella, un bel giro del sentiero e via.
A chi tocca preparare il pranzo oggi?

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Quella di Joe Petrosino

30 ottobre 2024
Extralibera, Roma
Mattina

Quella di Joe Petrosino è una storia che ho incontrato quando ero bambino, e quella di Jerry Essan Messlo quando ero un giovane adulto, mentre quella di Renata Fonte mi è apparsa davanti agli occhi solo oggi, non la conoscevo, e mi dispiace, oggi siamo stat3 in un luogo pieno di storie, tutte dolorose e violente, storie che sono nostre e che non dobbiamo dimenticare, storie che non devono accadere mai più.

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Il sole tramonta

28 ottobre 2024
Foresteria del Sentiero di Palliccio
Dopo le 17

Il sole tramonta, e noi tra poco andiamo in onda, in una immaginaria trasmissione radiofonica, abbiamo pochi minuti per scegliere un tema, lo troveremo?
Chissà.
Però teniamo d’occhio la zucca sul fuoco, e tu, vai a metterti le scarpe, che a piedi nudi, tra poco, avrai freddo.

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Tu non lo sai, nonna

27 ottobre 2024
Lugnano (TR)
A metà giornata

Tu non lo sai, nonna, che oggi era la giornata delle guide, e non sai che ho portato le persone lì nel fosso di cui mi parlavi tu, e nemmeno sai che ci sono già stato tante volte, e non sai neppure cosa sto facendo, con quest3 ragazz3, è trascorso così tanto tempo, da quando te ne sei andata, ma oggi, tra i soliti pensieri, ho pensato anche a te.

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Mica poche, le emozioni

23 ottobre 2024
Foresteria Sentiero di Palliccio
Metà mattina

Mica poche, le emozioni, ad arrivare qui, dopo tanto girovagare, in parte senza senso, sono tornato a casa, per qualche giorno, con tutta la carovana, l’effetto bello che mi fa, dove prima c’era silenzio, adesso c’è un vociare, chi dorme di sopra, chi dorme di sotto, chi non dorme per niente, ma quello sono io, e poi la mattina, alla spicciolata, tutti a fare colazione, e poi le lezioni, i cachi sono il carbonio, le mele sono idrogeno, ma non va bene, dice Laura, dovrebbero essere ossigeno, o almeno così mi sembra, di aver capito, che io non ci capisco nulla, io faccio storia, e oggi neppure quella, che c’è la spesa da fare, e pure la lavanderia, la pioggia che ci bagna, il fango che ci sporca, l’affetto che ci unisce.

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Chi sminuzza le erbe

20 ottobre 2024
Chia (Viterbo)
Ora di pranzo

Chi sminuzza le erbe, chi taglia il pane, chi prepara la tavola, chi butta il riso nell’acqua, chi assaggia dalla pentola, chi ha fame, chi parla del programma, chi suona uno strumento, chi cerca una cosa, chi non fa nulla e chi dalla finestra grida aspetta!

Che ti devo dire una cosa.

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Oggi è un mese

16 ottobre 2024
Chia (Viterbo)
Mattina presto

Oggi è un mese che abbiamo iniziato a vivere insieme, e qualcosa in questo mese è cambiato, ad esempio all’inizio c’erano tutti e sette, ma poi sono spariti uno dopo l’altro, senza che io mi accorgessi di nulla, va bene che sono distratto, e ho mille pensieri, soprattutto di notte, Anna me lo chiede sempre, se ho dormito bene, e io le rispondo sempre, ho dormito poco, ma come ho fatto a non accorgermene, chissà dove sono andati, non esiste più una domenica, chi ha più visto un lunedì o un martedì, di sabato non se ne parla proprio, del venerdì se ne sono perse le tracce, e del giovedì ho un vago ricordo, mi pare che seguisse il mercoledì, insomma questa pazza carovana, ha perso i giorni della settimana, non c’è più una fine o un inizio, si studia di domenica, ci si riposa di martedì, ma poi la domenica successiva la fa il venerdì, e poi per quindici giorni non c’è nulla che assomigli ad un giorno di festa, o forse tutti e quindici lo sono, ogni giorno fa quello che vuole, ci piace così.

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In ricordo di Rosa Garofalo

Arrivano notizie tremende, mentre sono in giro, mi era mancato il respiro, giusto un anno fa, mentre ti chiedevo – vi chiedevo – delle cose, tanta era l’emozione, e forse il dispiacere, mi sentivo responsabile, e pure ora il respiro manca, adesso che so della tua scomparsa, ma lo sai che non mi sono fermato, un altro incontro bellissimo è arrivato nel frattempo, e non mi fermo più, un abbraccio forte, Rosa Garofalo.

Sono stufo

13 ottobre 2024
Vigna di Valle (Roma)
Pomeriggio

Sono stufo di sentirmi chiamare pallone gonfiato, sono stufo della gente che mi guarda, non mi interessa se Napoleone è stato incoronato da poco, non voglio far parte dei festeggiamenti, e stanotte ne approfitto, di questa tempesta su Parigi, per rompere le funi, e volare via, dove mi porta il vento, verso sud, attraverso tutta la Francia, che freddo sulle Alpi, e poi anche gli Appennini, ma quanta strada che ho fatto, è quasi un giorno che sto volando, e ora sono esausto, e anche se sto cadendo in questo lago, il lago di Bracciano, almeno ci ho provato, et vive la liberté.

(In occasione delle celebrazioni per l’incoronazione a imperatore di Napoleone, avvenuta il 2 dicembre 1804, a Parigi, viene innalzato un aerostato davanti alla cattedrale di Notre Dame. La notte del 16 dicembre il forte vento ne rompe gli ormeggi e lo manda alla deriva. Dopo 22 ore, precipita nel lago di Bracciano.)

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Gli sguardi rapiti

11 ottobre 2024
Trevignano (Roma)
Quasi notte

Gli sguardi rapiti e l’ascolto attento, la meraviglia delle immagini e quello che c’è dietro, l’approccio rispettoso e delicato, e pure le risate, che non mancano mai, grazie Marco Leopardi per averci raccontato il lavoro di documentarista, mentre la lavatrice andava, e il vino riscaldava.

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