La fine di un’esperienza

La fine di un’esperienza è quel momento in cui qualcosa si compie, ma non scompare: si trasforma.
È un addio, un sollievo, una nostalgia.
È una liberazione, un rimpianto, una domanda ancora aperta.
Un’esperienza termina quando smette di farsi presente, ma resta tale solo se ha lasciato un segno. E quel segno, anche silenzioso, è già il seme di ciò che verrà.
Porto con me ciò che ho vissuto, a volte come memoria viva, altre come una traccia sottile, pronta a riemergere quando meno me lo aspetto.
Grazie a chi insieme a me ha inventato tutto questo e lo ha reso possibile.
Grazie a tutte le persone che vi hanno partecipato, ai ragazzi, alle ragazze, alle guide insegnanti che hanno camminato al mio fianco, soprattutto a Marco Saverio Loperfido e Roberta Cortella che per tutto il tempo mi hanno dato amicizia e sostegno.
Grazie alla immensa rete di collaborazione, affetto, sostegno, ospitalità.
Grazie alla cooperativa Camminamenti, ad Emilio Ruffolo e Niccolò Gori Sassoli.
Grazie a voi che in questi mesi avete letto i miei pensieri e magari li avete apprezzati.
È tempo di voltare pagina.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono stato in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci