Imiltrude fu la prima

Imiltrude fu la prima.
Non era di grande nobiltà, ma pare che con lei fosse proprio amore. Questo non impedì a Carlo, quando le esigenze di governo lo richiesero, di allontanarla. Non c’era stato un vero e proprio matrimonio, ma un legame allora in voga tra i Franchi, meno forte di un matrimonio, un vincolo che si poteva sciogliere senza problemi e per qualche storico infatti lei non è neppure considerata una moglie vera e propria.

Ermengarda fu la seconda.
Non sappiamo nemmeno quale fosse il suo vero nome: quello per cui è diventata famosa glielo ha dato Alessandro Manzoni, nell’Adelchi. Qualche storico la chiama Desiderata, qualcun altro Berterada, ma sono soltanto ipotesi. Lei era longobarda, figlia di re, e pure lei venne messa da parte senza alcun rimorso, quando se ne sentì il bisogno.

Ildegarda fu la terza.
Aveva soltanto tredici anni, e morì di parto a venticinque. Diede a Carlo molti figli, e uno fra questi, Ludovico poi detto Il Pio, diventò imperatore alla morte del padre.

Fastrada fu la quarta.
Carlo la sposò dopo pochi mesi la morte della precedente, e con lei ebbe due figlie. Il matrimonio durò parecchio, per l’epoca e per la situazione, una decina d’anni, fino alla morte di lei, che avvenne nel 794. Non sappiamo quanti anni avesse, ma le sue spoglie riposano in una abbazia nei pressi di Magonza.

Liutgarda fu la quinta.
Fu probabilmente sua amante ancora prima della morte di Fastrada, e rimase con lui fino a pochi mesi della sua incoronazione imperiale, nell’800, quando morì anche lei, dopo aver visto morire precocemente tutti i figli che avevano avuto insieme.

Carlo Magno non si risposò più, ma ebbe diverse concubine, prima, dopo e durante questi matrimoni, e alcune di esse gli diedero altri figli, che alla fine della conta furono decine. Ma tanti non gli sopravvissero.

Nei giorni scorsi si è celebrato l’anniversario della nascita di questo personaggio, che per molti è il 2 aprile del 742. In realtà non sappiamo esattamente né il giorno, né il mese e neppure l’anno, perché in quel tempo non si usava segnare con certezza una data di nascita, anche prestigiosa. Dovrebbe essere intorno a quell’anno, e lo si evince dal fatto che quando Carlo Magno morì, nell’814, il suo biografo scrisse che aveva poco più di settant’anni, senza riferimenti precisi.