C’era la guerra anche allora

C’era la guerra anche allora, ma non c’erano i social, e di conseguenza non c’erano neppure tutti gli esperti che in questi giorni dispensano sentenze, giudizi, consigli e previsioni, con la stessa facilità e sicurezza con cui ci si confronta sulla ricetta per fare la carbonara, e questa è una polemica che mi potrei risparmiare, ma quando volano le bombe non ce la faccio proprio a disquisire, sarà un mio limite.

C’era la guerra anche allora, dicevo, che poi sarebbe passata alla storia col nome altisonante di Grande Guerra del Nord, e chissà come passerà alla storia quella che si sta combattendo qui accanto, ma soprattutto chissà se ci sarà una storia tra qualche tempo, che magari rimarranno solo le formiche dopo un conflitto atomico, ma guarda se dovevo avere anche questa preoccupazione.

C’era la guerra anche allora, per farla breve, e un giorno d’estate del 1714 si trovano in mezzo al mare da una parte una nave inglese che però combatteva per gli svedesi, i quali erano in guerra con i danesi, e infatti l’altra nave era danese, ma batteva bandiera olandese, giusto per confondere un po’ le acque (erano in mare…), che già allora era un casino e non si capiva bene quello che succedeva.

C’era la guerra anche allora, e quindi tira una colpo di cannone da una parte, tira un colpo di cannone dall’altra, trascorre tutta la giornata in questo modo, la notte si dorme e il giorno dopo si ricomincia, ma poi ad un bel punto uno dei due contendenti, si chiamava Tordenskjold, ed era quello danese, si avvicina a quello inglese (che combatteva per gli svedesi) che si chiamava Bactmann e gli invia un messaggio.

C’era la guerra anche allora, e Tordenskjold ringraziò Bactmann per il bel duello, che ahimé non poteva proseguire perché le sue palle di cannone erano ormai terminate, ma che se Bactmann fosse stato così gentile da prestargliene alcune, lui volentieri avrebbe continuato a tirargliele addosso.
Bactmann, che forse non era così gentile come Tordenskjold immaginava, rifiutò la proposta, ma siccome non era nemmeno così maleducato come Tordenskjold immaginava, ben volentieri brindò insieme al nemico per la bella sbombardata che si erano scambiati, si augurarono reciprocamente ogni bene e ciascuno prese una direzione diversa, con le navi ormai ridotte ad un colabrodo.

C’era la guerra anche allora, e questo aneddoto è un pretesto per dire che la guerra fa schifo, e solo per il fatto che tu ti impegni in una guerra – chiunque tu sia – sei evidentemente nel torto e io non perderò mai tempo per capire il perché hai deciso di fare questa cosa ignobile.

Sei nel torto e basta.

Alla salute.