La data della morte di Juan Ciudad

L’8 marzo è la Giornata internazionale dei diritti della donna, e questa celebrazione importante mette sempre in secondo piano il fatto che è anche la data della morte di Juan Ciudad, nato in Portogallo nel 1495 e morto in Spagna nel 1550, l’8 marzo, appunto.
Era un tipo un po’ stravagante, Juan, e nella sua vita straordinaria fece tanti mestieri, oltre ad andare in giro come capitava spesso in quel periodo. Scappò di casa che aveva soltanto otto anni, e dal Portogallo arrivò in Spagna dove, non conoscendo il suo cognome, cominciarono a chiamarlo Juan de Dios.

Dapprima fece il contadino, poi il desiderio di avventura lo fece arruolare tra i soldati di ventura, (che altro non è che il nome un po’ più romantico che si dava ai mercenari nel Medioevo), e in questa veste partecipò anche alla famosa battaglia di Pavia, tra Carlo V e Francesco I, avendo l’accortezza di stare dalla parte del primo, che ne uscì vincitore.
Dopo aver partecipato ad altre avventure come soldato, finì in Africa a fare il contadino, e poi a Gibilterra a vendere paccottaglie, per poi giungere a Granada dove aprì una sorta di piccola libreria.
Qui ebbe modo di assistere ad una predica di Giovanni d’Avila, che era chiamato l’Apostolo dell’Andalusia, e ne rimase talmente folgorato, da vendere il negozietto, indossare abiti semplici e cominciare a predicare esso stesso.
“Fate bene fratelli, a voi stessi”, “Fate bene fratelli, a voi stessi”, era la frase che lui pronunciava continuamente, che a noi adesso ci ricorda qualcos’altro, magari un importante ospedale di Roma, e facciamo bene a collegarlo a questo, ma che allora non fece molto presa sulla gente, tanto che lo presero e lo rinchiusero in un manicomio, non comprendendo questa sua conversione improvvisa.
Un’esperienza terribile, ma che lo fece riflettere sui metodi con i quali si curavano i cosiddetti pazzi, e quando finalmente uscì dal manicomio decise di dedicare il resto della sua esistenza a curare gli infermi con metodi più umani e moderni.
Insomma, per farla breve, Giovanni di Dio – come è ricordato in Italia – fondò un ordine che chiamò dei Fratelli Ospedalieri, meglio noto come Fatebenefratelli, e fu praticamente il fondatore dell’ospedale moderno, quello dove ci sono varie sezioni per curare al meglio le diverse malattie.
Che storia quella di Juan! Morì a soli cinquantacinque anni, lo stesso giorno – l’8 marzo – del suo compleanno. Venne poi fatto santo (protettore di infermieri, medici, e anche librai!), e fra Festa delle donne e Quaresima spesso e volentieri non lo si ricorda per niente.
In questi giorni cupi, penso spesso con grande riconoscenza a chi lavora negli ospedali combattendo in prima linea contro un nemico dai contorni incerti e dall’incedere subdolo, mettendo spesso a repentaglio la propria salute per difendere quella degli altri: questa storia è dedicata a loro.